27? – Pula
Settembre 2008
Questo della Sardegna non fu un scambio diretto, fu trasversale, tramite gli amici che conoscemmo in India nel 2004.
Nel senso, la casa data in cambio non fu la nostra, ma quella di Ram e Denise.
Già allora la nostra offerta di scambio non includeva solo la nostra casa qui al lago, comprendeva anche una villa a Palo Alto, una grande casa a Bangalore e un cabin a Twain Harte nella Sierra Mountain. 😀
Gli isolani, padroni di casa parlavano poco inglese e Monique fece le traduzioni per facilitare lo scambio tra Pula e Palo Alto.
OK dopo l’esperienza non entusiasmante di Cipro vedremo il confronto a breve distanza (temporale) con la Sardegna. 😀 😀 😀 😀 😀
Ci andiamo in motocicletta, la nostra fida BMW. Ferry da Genova a Porto Torres senza cabina (era tutto prenotato) poi tutta l’isola fino al sud.
Arriviamo al porto alle 8 del mattino e scendendo passiamo da Stintino. La spiaggia della Pelosa è quasi deserta, l’acqua limpidissima, facciamoci un bagno, aaah! Poi ci sdraiamo al sole, bellissimo.
Ci svegliamo un paio d’ore dopo in mezzo ai bambini che urlano, la mamme che urlano ai bambini e i nonni che bagnano solo i piedi con i calzoni arrotolati, scappiamo ! 😎
Arriviamo per l’ora di cena, gli amici sono già al ristorante, li raggiungiamo solerti.
Niente di speciale, solo antipasti di mare caldi e freddi, bottarga di muggine come se piovesse, fregula sarda con qualche conchiglietta,
beh! allora saltiamo il secondo…
…solo qualche dolcetto, giusto per gradire. 😀
Bella casa, ampia e molto godibile con giardino e frutteto in riva al mare, vicino alla foce del torrente, Pula pure lui.
Siamo proprio dietro alle rovine della città romana di Nora e lì vicino c’è pure una bella spiaggia + annesso ristorante + spa e massaggi, ci si va anche a piedi 😎
Il mercato ci fornisce di verdure, per la frutta basta il giardino, per il pesce se il pescivendolo locale non basta, si va al mercato San Benedetto di Cagliari.
Direi che per quanto riguarda gli approvvigionamenti di base ci siamo. 😉
Ma non ci stanchiamo mai di andare al mare, trovare posti dove mangiare e bere bene e riposarci delle fatiche della vita?
NO!
Amici di amici di Ram (un giro di professori di Stanford) ci invita a provare una nuova barca a Villasimius.
PRONTI.
Barca nuova nel senso che quando l’abbiamo provata era ancora unica. Praticamente automatica.
Gli skipper giovani e gentilissimi stavano in plancia solo per sicurezza. Manovre di vela automatizzate.
Va ‘bbe, ma a parte il vento e l’elettronica di bordo, ci attendeva anche un picnic di prodotti locali…
Ci siamo fermati per il bagnetto, nella rada che ospita la casa di Renato Soru, sì quello di Tiscali, ex presidente della regione; ora è in vendita per soli 24 milioni. Tempi duri anche per i super ricchi. 😛
Luuungoooo bagno e rientro a casa per cena.
Sì con l’orto a disposizione è bello arrostire dei bei peperoni polposi, raccogliere la frutta e farci marmellate a Km zero per la colazione.
Aggiungiamo solo solo un secondo con un paio di aragoste femmina (non comuni astici che vanno bene per i turisti). Le ho comprate lungo la strada, cucinate alla catalana con pomodorini sardi e cipolla.
L’Italia è una vera miniera di ottimi cibi, che all’estero pochissimi conoscono e la Sardegna non si smentisce affatto. Prendiamo i primi. Tutti conoscono la pasta italiana: spaghetti, maccheroni, ravioli, tagliatelle, lasagne ecc. ma quanti (pure italiani) conoscono le molteplici paste fresche di quest’isola?
Lorigittas
Malloreddos
Freula
Acciuliddi
Andarinos
Tallutzas
Macarrones da busa
Culurgiones
Macarronis fibaus
eccetera eccetera eccetera ce ne sono ancora altri da scoprire 😉
Il massimo della ricca cucina sarda si trova poi nei numerosi agriturismo disseminati dal mare alla montagna. Non perdetevi il porceddu, maialino da latte cucinato sotto terra avvolto nelle foglie di mirto…
e le cordule di agnello cotte allo spiedo…
Antiche ricette si tramandano nelle famiglie e nelle case si possono gustare i prodotti di stagione che trovano il culmine nella cucina della cacciagione.
Oppure le specialità di mare che non troverete al ristorante come la burrida di razza.
Anche il pane qui è fenomenale…
come le carta musica, quando ci si gocciola sopra l’ottimo olio extravergine sardo, si chiama guttiau (gocciolato) e accompagna l’aperitivo (altro che patatine). 😛
e serve per innumere altre preparazioni.
il pane carraxiu cotto nel forno a legna
Spianate morbide e croccanti, in forno, sulla piastra e nella cenere
le rose
per le feste si preparano i pani votivi
Anche i dolci per le ricorrenze diventano merletti preziosi
Se i padroni di casa sono nei dintorni, siamo soliti invitarli per una cena a casa loro in modo da conoscerci meglio. Sono dei professionisti che abitano a Cagliari e andranno a Palo Alto con i figli nei prossimi mesi. Piacevole serata di scambio ricette e posti dove trovare altre specialità.
In giardino abbiamo anche le altalene e nessuno di noi si vergogna di dondolare avanti indietro come facevamo da bambini. 😛
Non poteva mancare una visita anche a Sant Antioco, si compra il famoso tonno (ormai uno dei pochi tonni veri) e si finisce al ristorante. 😉
Ci troviamo alla prossimo scambio.
Ah dimenticavo! Ci siamo divertiti di più che a Cipro.
A presto…